Nato a Messina nel 1960, Filippo Schillaci è fotografo, studioso di cinema ed ecologista. Nel 1991, presso il Dipartimento di Fisica di Pisa, si è occupato per alcuni mesi anche di computer art realizzando una decina di opere.
Durante gli anni ’90 ha collaborato con il Museo dell’Immagine Fotografica e delle Arti Visuali (MIFAV), centro interdipartimentale dell’Università di Roma “Tor Vergata”. Sue opere fotografiche sono state esposte in varie mostre organizzate dal MIFAV.
Ha tenuto lezioni sul linguaggio cinematografico nell’ambito del master in New media e comunicazione presso l’Università di Roma “Tor Vergata” negli anni accademici 1998/99 e 1999/2000. Negli stessi anni è stato coordinatore tecnico dei corsi di Scienza dei Media e Comunicazione presso la Facoltà di Scienze MM.FF.NN. del suddetto Ateneo.
A partire dal 1995 ha elaborato un metodo di analisi quantitativa dell’opera cinematografica applicandolo prima all’opera di A. Tarkovskij, poi di G. Reggio. Un suo saggio sulla struttura dello spazio e del tempo nei piani sequenza di Tarkovskij è stato pubblicato nel 1996 sulla rivista Lo spettacolo, all’epoca diretta da Roman Vlad.
Negli anni 2008 e 2009 ha realizzato lo spettacolo La forma della luce, monologo recitativo basato su una sua installazione fotografica messo in scena nei parchi di alcune ville storiche della Brianza.
Nel 2017 ha pubblicato con Lindau la monografia Il tempo interiore. L’arte della visione di Andrej Tarkovskij.
Nel 2020 ha pubblicato con Artdigiland Il cielo, l’acqua e il gatto. Il cinema secondo natura di Franco Piavoli, cui è stata dedicata fra l’altro la puntata del 9 novembre 2020 di Hollywood Party su RAI Radio 3.
Nel 2022 ha avviato una collaborazione con il Laboratorio di Analisi e Ricerca sul Suono (LARS) dell’Università di Roma “Tor Vergata” avente lo scopo di sviluppare un metodo di analisi del suono cinematografico coadiuvato da mezzi informatici.
Suoi contributi sono presenti sui siti web internazionali cinemetrics.lv e nostalghia.com.
Dal 2005 al 2013 si è occupato anche di ecologismo pubblicando con Editori Riuniti Vivere la decrescita (2009) sugli stili di vita sostenibili e Un pianeta a tavola (2013) sull’impatto ambientale del settore agroalimentare.